Intervisione di gruppo a fumetto

Sperimentata tra colleghi e poi messa in pratica in piccole e grandi aziende, in cui era necessario avere strumenti per sviluppare o una conversazione tra pari o un modo diverso per conversare in un team.

La riflessione per l’apprendimento

Prima di capire cosa è l’intervisione bisogna fare una premessa sugli stili di apprendimento.
Le persone tendono ad applicare stili di apprendimento differenti:

  • Accomodatore, ovvero con un’inclinazione all’esperienza pratica che alla sperimentazione scientifica rigorosa. Pensatori pratici e intuitivi e si adattano rapidamente;
  • Divergente, con una preferenza per l’esperienza concreta e per l’osservazione riflessiva preponderante rispetto alla pratica;
  • Assimilatore, coloro che sono più teorici che pratici e che utilizzano un approccio accurato, attraverso modelli e ragionamento induttivo;
  • Convergente, attraverso un ragionamento ipotetico-deduttivo per ideare velocemente soluzioni.

Come visto per lo stile divergente, la riflessione può essere un modo di avviare un processo di apprendimento. Se fatta in gruppo o in team, si sfrutta il massimo della divergenza e permette di far emergere aspetti che altrimenti non sarebbero stati sottolineati.

Perché riflettere

“Prendi tempo per raccogliere il passato in modo che sarai in grado di imparare dalla tua esperienza e investirla nel futuro” Jim Rohn

Ciclo di Kolb

Gli stili di apprendimento possono essere considerati come un ciclo composto da:

  1. Esperienza concreta;
  2. Applicazione dell’osservazione riflessiva;
  3. Formazione di concetti astratti;
  4. Sperimentazione attiva di quello che si ha concettualizzato.

Il ciclo di Kolb parte proprio dall’esperienza concreta, da qui inizia il processo di applicazione, formazione e sperimentazione.
Non si impara dall’esperienza, ma dalla riflessione sull’esperienza. Se ci si limita all’esperienza, non si colgono le costanti, non capendo, così, come poter concettualizzare e usare sistematicamente quello che si ha imparato. L’intervisione serve proprio ad andare oltre all’esperienza e ad apprendere riflettendo in gruppo.

Pratica riflessiva: essenziale per i coach

Tutto parte dal concetto di pratica riflessiva, elemento fondamentale e costante nella professione del coach, sia da coachee sia da solo. La pratica riflessiva incoraggia il coach a riflettere sulla propria pratica, identificando le aree di miglioramento o di sviluppo e a elaborare piani d’azione per il successo futuro.
La pratica riflessiva non è semplicemente un metodo in cui noi cerchiamo di apprendere come lavorare meglio, ma come noi riconosciamo l’impatto delle nostre scelte sul team e l’organizzazione.
Così, il coach sviluppa le proprie capacità di coaching e migliora le proprie prestazioni.
Proprio per questo, la pratica riflessiva, in EMCC, è una pratica obbligatoria ai fini dell’ottenimento e del mantenimento della qualifica come coach.
La riflessione è praticabile:

  • Da solo, al termine dei meeting e/o al termine della giornata;
  • In gruppo, attraverso l’intervisione;
  • Tramite la supervisione, ovvero con un altro coach, il supervisore, che fa da reflecting partner per stimolare la riflessione.

Intervisione è uno degli strumenti con cui fare riflessione insieme ad altri e offre al coach uno spazio sicuro per ragionare, discutere e sviluppare, fra pari, la propria pratica in un ambiente di supporto.

Intervisione di gruppo a fumetto

Cos’è e il perché dell’intervisione

Una definizione:
“L’intervisione è un processo di apprendimento e sviluppo reciproco tra gruppi o team.
Comporta la condivisione di conoscenze, esperienze e intuizioni tra i membri dei vari team o organizzazioni, allo scopo di aumentare il loro apprendimento collettivo e la loro efficacia.
L’intervento viene utilizzato per identificare e affrontare i punti di forza e di debolezza di ciascun team o organizzazione, per individuare potenziali soluzioni a problemi comuni e per promuovere la collaborazione all’interno e tra i team.
Offre inoltre l’opportunità di condividere le migliori pratiche, sviluppare nuove idee e creare un ambiente di sostegno reciproco. L’utilità di Intervision risiede nel fatto che può aiutare le organizzazioni a diventare più produttive, efficienti e di successo, consentendo loro di sfruttare la saggezza collettiva del gruppo.” (https://www.emccglobal.org/)

Intervisione: pratica di gruppo o di team

Non nasce come pratica di team, ma come pratica di gruppo.
Per fare chiarezza, il team ha un task comune da raggiungere, un gruppo, invece, si incontra per discutere di alcuni elementi, come migliorare ciascuno nella propria professione o per discutere di temi legati alle procedure, alle visioni dell’implementazione della propria professione.
L’intervisione usata nei team, ha come focus problemi, scelte e commitment. Per i team, l’interazione è il momento in cui condividere soluzioni, discutere scelte ed affrontare preoccupazioni. Questo tipo di partnership incoraggia il rispetto, la fiducia e la comprensione reciproci e fa sì che le decisioni vengano prese in modo da riflettere la comprensione e gli interessi collettivi del team.

Nei gruppi di pari (che hanno la medesima attività professionale), per esempio quello di product owner, che si incontrano per imparare gli uni dagli altri e per condividere esperienze, idee e buone pratiche, l’intervisione, è una pratica chiave per i suoi membri; qui possono esplorare problemi e sfide, fornirsi feedback e sostegno reciproco e sviluppare competenze e conoscenze.

L’intervisione è uno strumento potente per creare un ambiente di fiducia e collaborazione che può contribuire a promuovere cambiamenti e progressi positivi. Focus principali:

  • chi e con chi lavoriamo,
  • con chi ci relazioniamo,
  • il perché di alcune scelte e l’esplorazione di punti di vista,
  • l’opportunità di scambiare feedback, esplorare problemi e sfide, darsi sostegni reciproco e trovare soluzioni insieme.

Intervisione in Human Reloaded

In Human Reloaded consideriamo l’intervisione una pratica fondamentale dei nostri Percorsi, in particolare la usiamo:

  • nella fase di Playing, per condividere e riflettere nei peer group, sulle esperienze raccolte sul campo,
  • nella fase di Performing, per sostenere la crescita del ruolo del singolo partecipante.

I nostri Percorsi nascono proprio per abbracciare i diversi stili di apprendimento ed ottimizzare le fasi del ciclo di Kolb, al fine di ottenere il maggior impatto possibile nello sviluppo delle competenze.

Nei nostri clienti che hanno attivato uno o più percorsi, abbiamo avuto la possibilità di sviluppare tecniche di intervisione adatte ai manager, a tecnici ed ingegneri, capaci di ottenere una vera crescita della qualità delle conversazioni fra partecipanti.
In un Percorso ancora in corso di svolgimento, arrivato alla fase di Performing, siamo riusciti a far nascere un peer group che, grazie alle esperienze ed alle tecniche di intervisione esplorate, sta proseguendo autonomamente senza l’ausilio di un facilitatore esterno.

I vantaggi per le persone

La pratica dell’intervisione serve a far emergere spunti riflessivi altrimenti nascosti agli occhi del partecipante che porta il proprio caso; offrendogli, comunque, indipendenza nelle valutazione e nelle scelte che potrebbe voler operare a seguito del supporto ricevuto.

Da questo punto di osservazione, l’intervisione, è una grande opportunità, perché:

  • una volta appresa la dinamica, tutti i partecipanti entrano nel mindset giusto
  • I componenti del gruppo offrono il proprio contributo, ascoltano e riflettono assieme, senza volersi sostituire alla ricerca delle soluzioni, lasciando liberi gli altri di prendere autonomamente le proprie scelte.

Nella pratica dei team di prodotto o di progetto, può, periodicamente, integrare la retrospettiva, permettendo ai partecipanti di riflettere su temi quali: “come stiamo insieme”, “Chi siamo”, “Qual è l’emozione prevalente nel team”, tematiche di appartenenza e sul senso di fiducia.

Due persone dopo l’intervisione si danno il cinque, versione fumetto

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